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E' il momento di gustare i migliori crauti dell'anno. Si può cucinare fresco con olio, cipolla e ginepro. Il tocco segreto? Aggiungere fette di mela.
Ci
sono emozioni che non si scordano, e possono essere legate anche a un
pomeriggio nebbioso in cui si cerca conforto in una locanda dove in tavola
vi giungono caldi e profumati dei semplici crauti stufati con le mele e la
panna. E' infatti finalmente arrivato il momento per gustare i migliori
crauti dell'anno. E' proprio in questo periodo che si compiono quei gesti
che da secoli e forse di più la gente delle valli ha ripetuto per
assicurarsi scorte di vitamine e calorie per l'inverno. Il cavolo cappuccio
ha compiuto proprio nelle ultime settimane il suo ciclo di vita più intenso
che gli consente di presentarsi al massimo della sua freschezza e fragranza.
Coltivato in tutti gli orti contadini di Trentino e Alto Adige dopo aver
fatto capolino da sottoterra e essersi ben ingrassato sfogliandosi via che
accresce, è giunto il momento di reciderlo dal suo gambo. Il cavolo
cappuccio cresce meglio nelle zone fredde e di montagna. Coltivato quasi
tutto l'anno, lo si prepara prevalentemente in insalata, in primavera e in
estate. Per tagliarlo a dovere si utilizza una tavoletta con una o due lame
dallo spessore minimo. La vera insalata di crauti, infatti, è sottilissima
a capello d'angelo. Questo ha anche una ragione pratica, in quanto ne
facilita la digestione. In insalata lo si condisce con olio e aceto e con
semi di finocchio. Nella cucina tradizionale lo si condisce con cubetti o
listarelle di pancetta fritta. Per conservarlo d'inverno, dopo essere stato
tagliato veniva posto in botti in cantina a fermentare. Ne nasceva il
buonissimo Sauerkraut, che ancora oggi si consuma con grande abbondanza
nella cucina nordica. Se non lo si prepara per la conservazione si può
anche cucinare fresco, con un poco di olio e cipolla facendolo lungamente
stufare e aromatizzare con bacche di ginepro. Il tocco segreto è poi quello
di aggiungere fette di mela che ne ingentiliscono e addolciscono il sapore
forte. Si accompagna ai canederli e ai carrè di carne. Ma si può gustare
anche semplicemente con un poco di panna e delle belle fette di speck. Per
gustarlo al meglio, oltre che in casa è bene provare ad assaggiarlo nei
masi.
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